Entro dicembre 1180 scuole (il 10% del totale) saranno dotate di lavagna interattiva. Altre 4180 scuole la riceveranno entro la fine del 2009, così la copertura arriverà al 40% delle scuole italiane.
Venti milioni di euro subito per comprare 10mila lavagne interattive multimediali, altri dieci milioni nel 2009: arriva la ‘scuola digitale’ e il governo la presenta in pompa magna, con l’intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al fianco del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e a quello della Pubblica amministrazione e innovazione Renato Brunetta.
Quello che non capisco è come mai con venti milioni subito si copre il 10% delle scuole, e con solo dieci milioni l’anno dopo se ne copre il restante 30%: mai stata forte in matematica eh.
E poi non è chiara un’altra cosa: una lavagna per ogni classe o una per tutta la scuola? si contenderanno, gli insegnanti, la lavagna a morsi sulle orecchie oppure, per non far torti, rimarrà depositata in sala insegnanti?
Ma la cosa è nuova nuova, non possiamo pretendere di sapere tutto subito, e francamente a me piace l’idea delle lavagne elettroniche.
Però, chissà perché, questa trovata mi ricorda quell’inciucio dei libri di testo delle poste e del fornitore unico (mondadori).
E allora mi chiedo chi fornirà le lavagne (oh, mica briciole, stiam parlando di 30 milioni di euro di fatturato nel giro di un anno!) e con un’approfondita ricerca scopro che.
Cosa volete che sia.
note:
L’assegnazione provvisoria dell’appalto è stata già fatta.
L’elenco delle scuole destinatarie è sul sito dell’indire.
Non credo ci sia una dietrologia. A giugno scorso è uscito un avviso sul sito del Miur, InnovaScuola, che offriva a chi presentasse un progetto la possibilità di utilizzare tre lavagne interattive e tre portatili per scuola. Noi abbiamo aderito e ci siamo uniti in rete ad altre scuole. Mi è sembrata una procedura assolutamente trasparente. Sono stata io che ho letto per caso l’avviso e ho allertato colleghi e Dirigente. E sono una semplice insegnante che legge ogni tanto il sito del Miur.
E brava Palmy!!
Si Palmy, vero, la procedura che descrivi è corretta, ma è quella per l’individuazione delle scuole che riceveranno le attrezzature.
Io sollevo il sopracciglio, invece, vedendo alcuni nomi di persone coinvolte nell’appalto di fornitura, conoscendone i legami con altre.
Alle scuole questo hardware farà un gran bene (tu sai, e chi mi legge sa, che io non sono certo una che rema contro l’informatizzazione delle scuole!), ma mi secca vedere che i vantaggi che stanno a cuore di certe persone non sono certo quelli didattici – quando mai.
E poi non è vero che tu sei una “semplice” insegnante :D
Ha ragione la collega: e brava Palmy! :D
Stò seguendo con attenzione questa notizia sull’appalto per le lavagne interattive… lei cita che l’appalto è stato dato……dicendo altresì di essere a conoscenza del nome ….. ora la mia modestissima ricerca si ferma ad una azienda inglese…..se però lei è riuscito a risalire a chi c’è dietro questa azienda e chi quindi usufruirà di tutti questi milioni …vorrei cortesemente conoscere chi è questa persona nonchè l’eventuale ricerca all’indietro ….insomma come lei è riuscito a scoprire ciò…???
Sperando in una sua cordiale risposta, le porgo i mie distinti saluti
L’azienda straniera è la mandataria di un’ATI (Associazione temporanea imprese) – e data l’enormità dell’appalto questo è più che logico.
Nel sito dell’Indire c’è un comunicato (formato pdf, da scaricare) nel quale compaiono, come destinatari, dei nomi noti, legati a nomi noti e a note vicende.
Nella ricerca sono partita da QUI, difficile ricostruire il percorso, ho rovistato non poco :D
Le tue perplessità sono le mie e ne ho parlato nel mio blog segnalando anche il tuo post. Lentamente le perplessità stanno uscendo fuori, ma sono molto frammentarie: in generale ho l’impressione che anche gli addetti ai lavori e gli esperti di scenari digitali non abbiano le idee chiarissime sulla questione e si siano bevuti in modo piuttosto acritico l’annuncio spot del Governo
Ciao! Benvenuta, ti conosco :)
Quella Vanna Marchi della politica riesce da anni a far bere acriticamente, e con gusto, un sacco di intrugli indigeribili…
Chissà se sapremo mai qualcosa di più su questa vicenda!
Le sue preoccupazioni per l’appalto delle lavagne LIM si basano su di un documento pubblico ma difficilmente rintracciabile.
Se riuscisse a recuperare il link, le sue insinuazioni si trasformerebbero in denuncia documentata e costruttiva.
Il controllo della società civile sull’azione degli enti pubblici è una garanzia di democrazia.
Salve a tutti/e
Sto raccogliendo informazioni per monitorare la vicenda LIM e portare il problema all’attenzione dell’opinione pubblica.
In particolare vorrei:
1) diffondere il piu’ possibile le informazioni corrette e complete sulla questione, ovvero, far sapere che contemporaneamente alla razionalizzazione della spesa per l’istruzione pubblica si spenderanno per le lavagne elettroniche complessivamente 24 milioni di euro, cioè 3000 euro a lavagna, costo pari a quello di circa 17 eeePC o di 2 laboratori informatici trashware da circa 20 terminali (si veda solo a titolo di esempio il modello di laboratorio proposto dal Faber Libertatis: http://faberlibertatis.org/wiki/Aula_informatica_scuola_media_Mira – http://faberlibertatis.org/wiki/Scuola_primaria_Colombo).
2) monitorare l’appalto, accertando che il numero delle lavagne effettivamente installate corrisponda a quanto inizialmente stabilito, che le caratteristiche tecniche effettive siano esattamente quelle richieste dal bando, che il software di utilizzo sia a sorgente aperto e gratuito, che l’appalto sia vinto in modo trasparente senza alcuna manipolazione.
3) denunciare eventuali scorrettezze
Per favore, aiutatemi nella ricerca delle informazioni (anche quelle reperibili su siti internet).
grazie
Pier